martedì 4 dicembre 2012

Vigna per Vigna, i Prever di Villarbasse




Qualche anno fa, aggirandomi per la Valle di Susa mi parlarono dell'azienda vitivinicola Prever, non molto distante dalla città di Rivoli, Villarbasse è la loro casa.

Da quel giorno i loro vini mi sono sempre stati famigliari e di recente la creazione della nuova cantina (che vale già da sola un viaggio d'interesse) ha riacceso i rapporti anche con i nuovi consumatori che ancora non conoscevano questo tipo di vino.

Cosa non riporta la vecchia intervista?

Per primo, come già accennato, l'azienda si è allargata e migliorata, grazie ai nuovi spazi ed inoltre vi è la presenza del vino "Nebbie Autunnali", che personalmente ho trovato non solo corposo ma presente come aromi in bocca, interessante anche a lungo termine.

Dalle parole della titolare, Giulia Chiarle, troviamo sul sito questa breve annotazione del 6 novembre 2012



La vendemmia 2012 è andata bene, anche se sarebbe più giusto parlare di vendemmie: in cantina abbiamo lavorato parecchio, avendo da seguire ben 10 lotti diversi di vino, tra cui un bianco, un rosé e 8 ben rossi! 
Ci piace infatti ascoltare Vigna per Vigna, cosa la terra può dirci…. Comunque, dopo aver vinificato separatamente i singoli appezzamenti, tenendo sempre da parte i migliori CRU, intendendo vigneti, e assembleremo i rimanenti in vini in modo armonico. E se qualcuno non se lo merita... non vedrà la bottiglia!
Il lavoro in cantina è molto impegnativo, e tra travasi, decantazioni a freddo e filtrazioni, ci vorranno almeno 6 mesi dalla vendemmia per gustare il nuovo vino; inoltre, solo per i rossi migliori e idonei, è previsto un ulteriore affinamento in piccole botti.
Ad aprile 2013, potremmo avere una prima idea del risultato della vendemmia 2012, ma solo gli anni successivi mostreranno il vero carattere dei nostri Rossi.
Per ora, il rosso Nebbie autunnali 2009 riscuote sempre grandi consensi, seguito dalle Nebbie 2011 (il 2010 non è stato imbottigliato perché non ci sembrava all’altezza), ma il San Quirico è anch’esso  molto richiesto, pur essendo un vino più leggero e con spiccato carattere. Bianco e Rosè per ora sono ancora disponibili, ma siamo alle ultime bottiglie.



Al fondo troverete i soliti dati sul posto che però se non ci andate non servono a niente!

L'intervista è la seguente, anno 2010...




Come è nata la vostra azienda?  

L’azienda è nata nel 1949 quando mio nonno, l’ing. Giuseppe Prever, di origini giavenesi, comprò una cascina nel dopoguerra, qui tra le vigne. Appassionato di agricoltura, adottò tecniche decisamente innovative, anzi all’avanguardia, anche grazie anche al fatto che era un uomo che studiava e viaggiava molto. La cantina, ad esempio, fu ampliata in modo tale da poter calare il mosto nei tini direttamente dalla pigiatrice. Il mosto scorreva passando tramite “bocche di lupo” esterne alla cantina stessa, sfruttando la forza di gravità, cosa inusuale a quei tempi, ma di gran moda oggi, specialmente nelle grandi cantine.
Qui a Villarbasse impiantò, negli anni cinquanta,  una vigna di uva bianca, unica nel circondario. Non sappiamo di che vitigno si tratti, nessuno ha saputo svelarne il mistero, ma il vino che ne deriva, anche se non senza fatica, è un prodotto davvero eccellente, con profumi particolari ed uno spiccato carattere, al quale non si può restare indifferenti.
Ovviamente l’attività dell’azienda comprendeva anche  la produzione di ortaggi, frutta, cereali, latte, formaggi e allevamento di bestiame ma, dopo che gli ultimi bravi contadini che  il nonno stipendiava sono andati in pensione, la produzione si è ridimensionata per l’autoconsumo e i prati sono stati dati in gestione a terzi.
Nel 2004 ci siamo trovati davanti ad un bivio per ciò che riguardava vino e vigne: abbandonare anche questo settore, ed estirpare le ultime due vigne, oppure ricominciare e riprendere “in grande” la produzione?
Abbiamo deciso di fare un salto di qualità, curando il vino in modo più professionale, con la consulenza di un quotato enologo, Maurizio Forgia, e di un bravo agronomo, puntando a  creare vini di buon livello, che potessero essere proposti agli “scopritori del territorio” e agli amanti del vino sempre più esigenti e preparati.
L’obiettivo da sempre è stato quello di produrre un vino di carattere, piuttosto rinunciando a grandi volumi, ma cercando qualcosa di veramente speciale.
Abbiamo iniziato con una nostra vecchia vigna di uve nere, che non richiedeva troppe attenzioni per via della qualità e della costanza della produzione. Successivamente abbiamo continuato con vigne prese da piccoli produttori locali, alcune ben curate, altre da  rimettere a posto da cima a fondo.
Oggi ne abbiamo dodici in gestione e sono grata a chi me le concede. In molti casi si tratta di anziani che hanno dovuto a malincuore lasciarne la conduzione per problemi di età. Sono contenta di poter contribuire a conservare il patrimonio paesaggistico e culturale di una zona dove un tempo la viticoltura era molto diffusa, grazie al terreno adatto di molti pendii collinari nella giusta esposizione,
Ovviamente per me la produzione del vino è anche diventata una grandissima passione. Abbiamo una conduzione famigliare e curiamo molto la qualità dell’uva, che è la vera carta per una produzione di livello.
Abbiamo aumentato lentamente la produzione e abbiamo il riscontro di clienti affezionati, che tornano a trovarci e sperimentano le novità. Per novità intendo i vini prodotti dalle vigne di nuova acquisizione o piccole partite di vini prodotti per testare nuove metodologie di lavorazione, sempre nel rispetto dell’assoluta genuinità.
Vendiamo parecchio pure tramite i negozi e, dato che questo prodotto rappresenta una cartolina del territorio, curiamo particolarmente anche la confezione. La raccolta di etichette si arricchisce di anno in anno, con il contributo di noti pittori contemporanei.
Adesso stiamo costruendo la nuova cantina, con l’obiettivo di arrivare a 20.000 bottiglie  (ora ne facciamo 5-6.000).
Ad oggi, oltre al nero con cui abbiamo iniziato, abbiamo un bianco e un rosato, ottenuto da una vecchia vigna che ha richiesto tre anni di tentativi e che alla fine ha prodotto un risultato eccezionale che ha riscosso molto successo commerciale, soprattutto tra i giovani, che nel rosato vedono un vino leggero e senza tannini. In effetti è un vino facile da bere ma certo non facile da produrre perché richiede assidue cure e un lavoro enorme.
Il rosato infatti prevede procedimenti diversi rispetto al bianco e spreca moltissimo prodotto, con una resa solo del 50%; senza contare il fatto che, per conservare la ricchezza e la freschezza del profumo, torchiamo a mano!
Spesso si inizia al mattino e si finisce alla sera, il lavoro è pazzesco, ma il prodotto è ottimo e i profumi sono eccezionali.

E quindi che vini fate ora?

Dipende dalle annate; abbiamo il Nero di Basse, il rosso di punta che esauriamo più velocemente. E’  un prodotto corposo e profondo, con una prevalenza di Chatus, che facciamo invecchiare passandolo in acciaio e in barrique. E’ un prodotto di buona gradazione alcolica e particolarmente tannico, che guadagna con l’invecchiamento.
Poi abbiamo il Bianco che ho citato prima, proveniente da una vecchia vigna di buon livello. Cerchiamo sempre di non farlo salire troppo di gradazione, perché secondo noi i bianchi e i rosati vanno tenuti su gradazioni basse per essere leggeri e rinfrescanti.
Infine ci sono il Rosè , di cui abbiamo già parlato, che ha una prevalenza di Bonarda e Freisa, e il Rosso San Quirico, un vino da tavola, con gradazioni adeguate.  

Quanti ettari avete al momento e dove si trovano le vigne?

 Le vigne sono tutte sulla collina morenica di  Villarbasse,  per un totale di circa tre ettari.

Ed avete un mercato locale?

Per ora il nostro mercato è prevalentemente locale, con vendite sporadiche oltre il nostro territorio... Villarbasse, Val Sangone, Torino. La nostra produzione si sposa molto bene con i formaggi, in particolare con quelli della nostra zona: per esempio, il Cevrin di Coazze si abbina alla perfezione con i nostri rossi.

La Val Sangone non ha il marchio DOC, nonostante voi siate citati nella Strada Reale dei Vini Torinesi e rappresentiate una realtà della Valle di Susa

E’ vero, per adesso la DOC di questa specifica zona  non c’è ancora, ma da quest’anno spero saremo iscritti alla DOC Rosso Piemonte. Per quanto  non specifica della zona, siamo contenti di questa che per noi è una conquista. Sappiamo però che il riconoscimento ufficiale non è tutto. Infatti ci sono DOC qualitativamente molto differenti e bisogna sempre puntare sulla qualità del prodotto. Il nostro vero obiettivo è il piacere di chi beve i nostri vini classici e apprezza i nostri nuovi prodotti.

Voi riuscite ad avere una certa visibilità al di fuori di Villarbasse?

Abbiamo un sito Internet che viene aggiornato continuamente e frequentemente visitato.
Siamo presenti agli eventi del territorio e organizziamo noi stessi  manifestazioni che servono per far conoscere le vigne e le nostre realtà, come per esempio il programma “Acqua e Vino” in collaborazione con la Smat di Sangano, un connubio che ci ha portato circa 600 persone.
Siamo stati contattati nel 2011 dal Teatro Regio di Torino per un aperitivo abbinato al concerto, non so come ci abbiano trovati, però vuol dire che un minimo di visibilità c’è.
L’ambiente ci aiuta molto perchè offre servizi differenti e poi siamo vicini a Rivoli, dunque formiamo un circuito interessante.

E a Villarbasse lavorate per lo più manualmente?

Sì, data la tipologia dei terreni  e per una scelta di qualità, il lavoro è tutto a mano o, per meglio dire, “a spalla”. Dove è possibile usiamo il trattore, ma solo  per portare l’atomizzatore.

Perché fare il vino?

Innanzitutto perché è una tradizione di famiglia, che porto avanti volentieri, e poi perché mi piace la campagna e anche il vino. Inoltre, questa è secondo me proprio una terra da vini, per esposizione e tipologia del terreno. Molte vigne sono state abbandonate non perché non dessero uva di qualità, ma per l’impegno che tenere una vigna richiede.
Infine, il vino è un prodotto classico, che dura nel tempo.

Progetti futuri?

Speriamo di completare a tempo di record la costruzione della nuova cantina. Aumenteremo la produzione  sia nella quantità di bottiglie sia nella varietà di proposte. Inoltre intendiamo ampliare la gamma di prodotti che usano il nostro vino come ingrediente specifico.
Già commercializziamo, col nostro marchio unito a quello dei nostri amici artigiani, pasta al vino, zabaione, gelato e anche le caramelle al gusto vino. Infine ci ha trovati un famoso cioccolataio rivolese, Gianni di Biase,  per creare dei capolavori di pasticceria e di prelibatezza varie, i cioccolatini ripieni di crema al vino... una meraviglia!



Vitivinicola Prever di Giulia Chiarle
via Paraccia 11, 10090 Villarbasse
Tel. 3477429322
email: vino@prever.it
www.prever.it



Saluti a tutti e statemi bene
Alessio 

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